Sei uno di quelli che si sentono più stanchi durante i mesi più freddi? Non sei l’unico: c’è una cosa chiamata apatia invernale che ci colpisce soprattutto in inverno e in autunno in misura minore. Ciò si verifica perché il nostro corpo cerca di adattarsi ai cambiamenti che avvengono sia in termini di temperatura che di orari. Il nostro corpo è interessato da questi cambiamenti esterni, e questo provoca anche un cambiamento nel nostro comportamento. Questo cambiamento può tradursi, tra le altre cose, in patologie come un disturbo del sonno o un disturbo affettivo stagionale.

Apatia d’inverno: perché siamo più stanchi in inverno?

Quando le temperature iniziano a scendere e la luce all’esterno diminuisce verso la fine del pomeriggio, l’apatia invernale inizia a emergere. Apparentemente, questo tipo di disadattamento apatico è dovuto ad un’alterazione dei ritmi interni del corpo (i cosiddetti ritmi circadiani) e le ore di luce solare. Questa sensazione di stanchezza o pesantezza che può durare per circa cinque mesi è dovuto alla secrezione di melatonina, l’ormone del sonno, che viene rilasciato in misura maggiore quando le ore diurne diminuiscono. Questi leggeri cambiamenti che si verificano in inverno alterano la produzione di melatonina, e di conseguenza, ci sono anche cambiamenti nei cicli sonno-veglia. Come se non bastasse, il freddo e la mancanza di chiarezza fa cambiare il nostro risveglio, perché il nostro orologio interno non è attivato allo stesso modo. Gli scienziati hanno studiato questo fenomeno e gli hanno dato un nome: Disturbo affettivo stagionale.

Disturbo affettivo stagionale (SAD)

Conosciuto anche come SAD per il suo acronimo in inglese (seasonal affective disorder), il disturbo affettivo stagionale è una patologia che colpisce tra 1 e il 10 per cento della popolazione. Questo disturbo é definito dalla presenza di episodi depressivi in un determinato periodo dell’anno, che di solito è l’inverno. Fisiologicamente, le persone colpite possono passare attraverso :
  • Disturbi del ritmo circadiano.
  • Sensibilità retinica alla luce.
  • Metabolismo anormale della melatonina.
  • Diminuzione della secrezione di neurotrasmettitori, in particolare la serotonina.
Questo disturbo è più comune nelle donne, nei giovani e/o quelle persone che vivono lontano dall’equatore terrestre. Anche le persone che hanno familiari depressi sono più inclini a questo problema.

Come combattere l’apatia invernale?

Poiché l’apatia invernale non deve diventare un disturbo affettivo stagionale, di seguito vi presentiamo alcune chiavi per combattere l’apatia che può caratterizzare i mesi invernali per molte persone.
  • Alimentazione sana: mantenere una dieta sana può essere di grande aiuto per l’apatia invernale ed è scientificamente provato che ciò che mangiamo può avere un ruolo sul nostro umore.
  • Evita alcol e tabacco: Inutile dire che queste abitudini non sono salutari, tanto meno se soffriamo di apatia invernale. Ecco perché è meglio evitarli il più possibile, specialmente durante questi mesi più complicati per i nostri spiriti.
  • Esposizione alla luce, anche artificiale: potrebbe essere positivo anche passare direttamente alla fototerapia, che viene utilizzata come trattamento per il disturbo affettivo stagionale. Consulta il tuo medico!
  • Vitamine: anche aggiungere un integratore vitaminico alla tua dieta può essere una buona idea.
  • Buona ventilazione: è fondamentale per mantenere la casa ben ventilata e con l’ossigeno per il nostro benessere. Fallo almeno una volta al giorno.
  • Crea la tua stanza perfetta: organizza la tua stanza nel modo più ordinato possibile, scegli il materasso migliore per le tue esigenze, vedrai che anche il sonno ne trarrà beneficio. Tieni la camera da letto pulito ed opta per colori caldi ed accoglienti. Cura anche le luci: nel luogo dove si dorme sarebbe preferibile scegliere luci calde.
Come puoi vedere, l’apatia invernale potrebbe avere una soluzione . Tuttavia, è vero che se questa apatia si trasforma in qualcosa di grave come il Disturbo Affettivo Stagionale, parlane con il tuo medico di fiducia.